Quando si ereditano degli immobili, oltre all'imposta di successione, bisogna pagare le imposte ipotecarie e catastali. In questo articolo, vediamo come funzionano queste imposte e analizziamo l'agevolazione prima casa.
Nell'articolo precedente abbiamo visto che gli immobili (fabbricati e terreni) sono tra i beni che più spesso devono essere indicati nella denuncia di successione.
Abbiamo visto anche come si calcola il valore minimo da indicare nella successione se si vogliono evitare problemi di accertamento di valore da parte dell’Agenzia Entrate (valori catastali).
Naturalmente i valori catastali possono essere diversi dai valori commerciali, spesso sono inferiori ma non è detto.
Anche se i valori complessivi dell’asse ereditario sono inferiori alla franchigia applicabile, SUI VALORI DEI BENI IMMOBILI bisogna pagare il 3% per imposte IPOTECARIA E CATASTALE.
Facciamo un esempio:
il defunto lascia come eredi il coniuge e due figli. Cadono in successione 3 appartamenti del valore catastale di euro 200.000 ciascuno per un totale di euro 600.000. Inoltre ci sono saldi dei conti correnti per altri 30.000 euro. Totale asse ereditario 630.000 euro e franchigia pari a 1.000.000 di euro per 3 eredi. Totale 3.000.000 di euro. Non si paga imposta di successione, però sono comunque dovute le imposte ipocatastali del 3% sui 600.000 euro di valore degli immobili. Cioè 18.000 euro! Cifra importante.
Bisogna subito controllare se uno o più eredi hanno diritto alle AGEVOLAZIONI PRIMA CASA.
Siamo abituati a parlare di agevolazioni per l’acquisto della prima casa quando si va dal notaio ad acquistare un immobile abitativo e si chiede di pagare l’imposta di registro al 2% anziché al 9%.
In fase di successione l’agevolazione consiste nel pagare sullo specifico immobile e sue eventuali pertinenze la tassa fissa di 400 euro anziché il 3%.
Supponiamo che nell’esempio sopradescritto due dei tre eredi possano invocare le agevolazioni prima casa. Anche se l’eredità di devolve per legge e quindi ciascuno degli eredi eredita un terzo di ciascun bene immobile, su due appartamenti si pagherà tassa fissa (400 euro ciascun appartamento) e solo sul terzo appartamento si pagherà il 3% (6.000 euro). Quindi si pagheranno 6.800 euro anziché 18.000 euro.
Non possiamo in questa sede elencare i requisiti necessari per usufruire delle agevolazioni prima casa nell’ambito della successione. Diciamo solo che sono sostanzialmente gli stessi che occorrono in caso di acquisto della casa.
Ci sono poi casi particolari che devono essere esaminati singolarmente.
QUANDO E COME SI PAGANO LE IMPOSTE CATASTALI? Si pagano al momento di presentazione della denuncia di successione, con addebito diretto sull’iban di uno degli eredi, addebito a cura della stessa Agenzia Entrate.
SE NON SI HANNO I DENARI PER PAGARE QUESTE IMPOSTE? Può capitare che gli eredi non abbiano disponibilità sufficienti per pagare le imposte catastali. In tal caso si possono ipotizzare due soluzioni:
- Si presenta una prima denuncia di successione indicando i soli conti correnti e titoli (quindi non ci sono imposte catastali da pagare nell’immediato). Si sbloccano quindi i denari del defunto. Successivamente (ma sempre nei termini di un anno dal decesso) si presenta una denuncia di successione “integrativa” con l’indicazione degli immobili e il pagamento delle imposte catastali;
- Non si paga e si attende l’avviso di pagamento e si rateizza. In questo caso però occorrerà pagare le sanzioni.
Nel prossimo articolo parleremo di alcuni argomenti correlati agli immobili caduti in successione: tassazione in caso di rivendita, pagamento imu, subentro nei contratti di locazione ecc.
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Paolo e Lorenzo Stagno