Nell’articolo precedente abbiamo analizzato il tema del valore delle quote di società che deve essere tassato quando le quote fanno parte di un’eredità. In questo articolo tratteremo invece il tema dell’esenzione totale da imposta di successione che può applicarsi alle quote di società in alcuni casi specifici.
Il passaggio delle quote di società (ma anche di aziende gestite come ditta individuale) dai genitori ai figli sia che avvenga per successione sia che avvenga in vita (donazione o patto di famiglia) può beneficiare di un’esenzione totale dall’imposta di successione.
Vediamo adesso quali sono i requisiti:
- Il passaggio deve essere da genitori a figli (non vale per il passaggio da marito a moglie o viceversa)
- Gli eredi devono impegnarsi a:
- Nel caso di passaggio di azienda: proseguire l’attività per almeno 5 anni dal trasferimento della titolarità
- Nel caso di quote di snc/sas/ss: mantenere le quote per almeno 5 anni dal trasferimento della titolarità
- Nel caso di quote di srl/spa: ottenere/integrare il controllo e mantenerlo per almeno 5 anni
Il requisito del controllo è previsto solamente per le srl/spa e va analizzato con cura. Innanzitutto bisogna sottolineare che non è necessario che la partecipazione ereditata sia di controllo. L’importante è che l’erede ottenga o integri un controllo già esistente.
Facciamo un esempio: Marco ha il 40% delle quote di una srl. Eredita un ulteriore 20% da suo padre. Dopo la successione ha il controllo sulla srl (ha il 60% delle quote) quindi gli spetta l’esenzione per il 20% ereditato. Altro caso: Giovanni ha il 70% delle quote di una srl ed eredita un ulteriore 10% delle quote da sua madre. In questo caso Giovanni aveva già il controllo ma gli spetta ugualmente l’esenzione per il 10% ereditato dalla madre.
L’esenzione per il passaggio delle quote di società/aziende può essere sfruttata quando l’imprenditore/titolare delle quote è ancora in vita. Esistono due strumenti che si possono utilizzare: la donazione e il patto di famiglia. Alla donazione abbiamo dedicato un altro articolo. Adesso approfondiamo il tema del patto di famiglia.
Il patto di famiglia è un contratto con cui un soggetto attribuisce ad uno o più dei suoi eredi (solo figli, figli dei figli e coniuge) le quote di una società o un’azienda. A questo contratto devono partecipare tutti i legittimari (coniuge, figli, ascendenti). In questo modo, a differenza della donazione, questo passaggio non potrà essere impugnato dagli eredi che non hanno ricevuto la società/azienda. Quest’ultimi però non rimangono senza nulla: gli eredi che ricevono l’azienda/società devono dare una compensazione in denaro/altri beni agli eredi che non hanno ricevuto l’azienda.
Il patto di famiglia è uno strumento molto utile per fare sì che l’imprenditore scelga fra i suoi eredi il soggetto a cui lasciare la gestione aziendale e questo non crei problemi con gli eredi che invece vengono esclusi dall’azienda.
Il patto di famiglia, spesso e volentieri, viene utilizzato anche per sfruttare l’esenzione di cui abbiamo parlato sopra. Se si struttura bene l’operazione si può ottenere un doppio vantaggio: nessun problema di cause ereditarie e nessuna imposta di successione!
Nel prossimo articolo tratteremo il tema del trasferimento per successione di un'azienda (quindi non quote di società ma una partita iva individuale).
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Paolo e Lorenzo Stagno