Negli articoli precedenti abbiamo analizzato il caso delle quote di società che cadono in successione. Un caso meno frequente ma sicuramente interessante è quello dell’azienda individuale o del libero professionista che viene a mancare e quindi trasmette la sua attività agli eredi. Questo passaggio, in realtà, può avvenire anche in vita. Soprattutto per le aziende esistono strumenti come la donazione e il patto di famiglia che possono essere molto utili.

Iniziamo analizzando il caso della ditta individuale cioè il caso di un imprenditore con una partita iva individuale che venga a mancare o che decida di donare la sua attività. Questa attività ovviamente è sottoposta a tassazione. Bisogna quindi attribuirle un valore. La regola per l’attribuzione del valore è molto simile a quella prevista per le quote di snc/sas: se era in contabilità ordinaria bisogna prendere come riferimento l’ultimo bilancio disponibile. Se invece era in contabilità semplificata bisognerà calcolare il valore delle singole attività e passività. Bisogna fare molta attenzione ai crediti e ai debiti aziendali.

Il passaggio di una ditta individuale in eredità, donazione o patto di famiglia può beneficiare dellesenzione da imposta di successione se l’erede (o gli eredi che in ogni caso devono essere i figli) si impegna a proseguire l’attività per almeno 5 anni dal momento in cui ne è diventato titolare.

L’erede ha anche la possibilità di conferire l’azienda ricevuta in una società (snc/sas ma anche srl/spa). Se lo fa nei primi 5 anni da quando ha ricevuto l’azienda, per non perdere l’esenzione, deve:

  • Mantenere una quota anche di minoranza nel caso di snc/sas per almeno 5 anni da quando ha ricevuto l’azienda
  • Mantenere una quota di controllo nel caso di srl/spa per almeno 5 anni da quando ha ricevuto l’azienda

Quando c’è un passaggio del genere è necessario comunicarlo all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio in maniera tale che l’attività passi anche burocraticamente al figlio.

Dal punto di vista delle imposte sui redditi, è come se il passaggio da imprenditore ad erede non ci fosse. I beni aziendali mantengono lo stesso valore fiscale e l’erede pagherà le imposte sui redditi così come avrebbe fatto il defunto/donante.

Nel prossimo articolo parleremo di pianificazione del passaggio generazionale di aziende e quote di società.

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Paolo e Lorenzo Stagno