In alcuni dei precedenti articoli ci siamo occupati delle imposte esistenti in Italia. In questo articolo voglio spiegarti il funzionamento di un’altra imposta prevista dal nostro ordinamento: l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive). 

Il presupposto di questa imposta è l’esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni oppure alla prestazione di servizi. Da questo si capisce che sia l’attività di impresa sia l’attività professionale rientrano nell’ambito di applicazione dell’Irap anche se con regole che, come vedremo, sono parzialmente diverse. 

È fondamentale capire che l’attività deve essere svolta abitualmente e deve essere svolta tramite una organizzazione affinché si possa applicare l’Irap.

Sicuramente ti starai chiedendo: chi deve pagare l’Irap?

Sono sempre e comunque soggetti ad Irap le società, gli studi associati, gli enti commerciali e gli enti non commerciali che svolgano attività commerciale. 

Fino al 2021, erano poi soggetti all’Irap anche i professionisti e le imprese individuali a patto che avessero un’autonoma organizzazione. Questo concetto, non essendo preciso, aveva dato origine a numerosi contenziosi tributari. Per questo, con la legge di bilancio per il 2022, l’Irap per le partite iva individuali è stata abolita. 

Come saprai, l’aliquota dell’Irap è del 3,9%. Le Regioni possono però modificare questa aliquota entro dei limiti stabiliti a livello centrale dallo Stato.

La base imponibile è il valore della produzione netta che dovrebbe rappresentare il valore aggiunto creato dall’impresa/professionista nello svolgimento della sua attività. Devi sapere che le regole di determinazione della base imponibile cambiano a seconda della tipologia di soggetto passivo di questa imposta. Nell’elenco che segue potrai sicuramente trovare la categoria cui appartieni e comprendere quindi le regole che si applicano al tuo caso particolare:

  • Per le società di capitali (e, se lo scelgono, per gli altri soggetti in contabilità ordinaria) nel calcolo della base imponibile si applicano le regole previste dai principi contabili applicabili. Il valore della produzione netta viene calcolato come differenza fra la sezione A (ricavi e altri proventi della gestione ordinaria) e la sezione B (costi della gestione ordinaria) del conto economico. Dalla sezione B però vanno escluse alcune voci. Le più rilevanti sono le spese per il personale dipendente e assimilato e gli interessi passivi. 
  • Per le società di persone in contabilità ordinaria nel calcolo della base imponibile si applicano le regole previste dalla normativa fiscale in materia di imposte sui redditi. Si applicano anche per questi soggetti le stesse regole di indeducibilità del costo del lavoro e degli interessi passivi.
  • Per le società di persone in contabilità semplificata si applica il regime di cassa come previsto dall’art.66 del Tuir e quindi la base imponibile Irap deve essere determinata seguendo quelle regole. Anche in questo caso si applicano le regole di indeducibilità del costo del lavoro e degli interessi passivi. 
  • Per i professionisti il valore della produzione netta si calcola come differenza fra i compensi percepiti e i costi sostenuti tranne gli interessi passivi e il costo del lavoro dipendente. I valori da prendere sono gli stessi utilizzati ai fini della determinazione dell’Irpef. 

È di fondamentale importanza conoscere le regole vigenti in ogni caso di cui all’elenco precedente in materia di deducibilità del costo del lavoro:

  • Sono deducibili i costi sostenuti per i contributi versati agli enti di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro (Inail)
  • Sono deducibili le somme corrisposte da imprese a fondi istituiti presso consorzi cui debbano aderire per legge
  • Esistono delle deduzioni forfettarie sulla base di quanti dipendenti hai e a quale categoria di soggetto passivo appartieni
  • Non sono deducibili i compensi pagati per prestazioni assimilate a quello di lavori dipendente e gli utili che vengono dati agli associati in partecipazione che apportino solo lavoro
  • È comunque deducibile il costo complessivo sostenuto per il personale dipendente a tempo indeterminato (se questo costo supera le deduzioni forfettarie allora questa eccedenza è deducibile)
  • Sono deducibili le spese per apprendisti, disabili e personale assunto con contratti di formazione e lavoro.

Una ulteriore domanda che devi porti è: a quale regione devo pagare l’Irap? Questa imposta, infatti, è dovuta alla regione in cui il valore della produzione netta è prodotto. Per identificare quanta parte dell’imposta vada pagata nelle varie regioni in cui si opera devi parametrare l’imposta al costo delle retribuzioni complessive spettanti al personale adibito con continuità (quindi non in trasferta) a stabilimenti, uffici, basi fisse, cantieri operanti per almeno 3 mesi in una stessa regione. 

Infine non devi dimenticarti che l’Irap è parzialmente deducibile dall’Ires e dall’Irpef. Le deduzioni previste sono:

  • Deduzione forfettaria del 10% dell’Irap se sono presenti costi per interessi passivi o assimilati
  • Deduzione dell’Irap riferita al costo del lavoro (calcolata come 3,9% che va a moltiplicare il costo del lavoro al netto delle deduzioni per lavoro previste dalla normativa Irap).

Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza non esitare a contattarmi!

Lorenzo Stagno