Nei precedenti articoli ci siamo già occupati, anche se solo indirettamente, dell’Iva. In questo articolo cerco di fornirti una prospettiva sul funzionamento di questa imposta.

L’acronimo Iva sta per Imposta sul Valore Aggiunto. Possiamo dire che in effetti l’Iva colpisce il valore aggiunto e lo colpisce ad ogni step del processo produttivo e distributivo di beni e servizi. L’Iva è un’imposta armonizzata a livello di Unione Europea nel senso che c’è una disciplina comunitaria che vincola la disciplina interna

Come fa l’Iva a colpire il valore aggiunto creato in ogni step del processo produttivo?

Questo dipende dal meccanismo di funzionamento dell’Iva. Infatti i soggetti che devono versare all’Erario l’Iva sono i soggetti dotati di partita Iva (tranne i forfettari) che intervengono nei vari momenti della catena della produzione e commercializzazione. Ogni soggetto dotato di partita Iva infatti deve versare periodicamente all’Erario la differenza fra:

  • L’Iva che addebita ai suoi clienti
  • L’Iva che paga ai suoi fornitori

In sostanza ogni soggetto paga effettivamente l’Iva solo sul valore aggiunto che lui ha creato. Per esempio se tu acquistassi un bene a 100 euro + iva quindi per un totale di 122 euro e poi lo rivendessi a 150 euro + iva cioè 183 euro avresti:

  • Guadagnato 50 euro
  • Un’Iva da versare pari a 33-22=11 euro. Questa corrisponde all’Iva calcolata sul valore aggiunto che hai dato al bene cioè 50 euro. 

Anche se il soggetto passivo dell’imposta è per forza un soggetto che ha partita Iva, in realtà l’Iva grava sul consumatore finale. Chi è il consumatore finale? È quel soggetto che per ultimo acquista il bene e, non avendo partita Iva (o perché forfettario), non può “scaricare” l’Iva pagata al fornitore. È quindi il consumatore finale a farsi carico dell’imposta. Per i soggetti partita Iva, invece, l’Iva è sostanzialmente neutra perché è una somma che ricevono dal cliente e versano allo Stato. 

Nell’esempio di prima infatti tu versi 11 euro che però ti son stati dati dal tuo cliente!

Possiamo quindi concludere che l’Iva, nella pratica, colpisce i consumi di tutti noi.

Nell’esempio che ti ho fatto ho utilizzato l’aliquota ordinaria che in Italia è pari al 22% esistono però anche delle aliquote ridotte che sono previste per beni meritevoli di tutela quali, per lo più, i generi alimentari:

  • 4% 
  • 5% 
  • 10% 

La gestione dell'Iva per le attività economiche

Abbiamo capito a grandi linee come funziona l’Iva. Se però hai partita Iva o stai pensando di aprirla è utile che tu comprenda meglio come funziona la gestione dell’Iva. 

Periodicamente si deve determinare la differenza fra l’Iva a debito e quella a credito. Se emerge un debito si deve liquidare l’imposta all’Erario. Se invece emerge un credito si può scegliere fra:

  • Usarlo in detrazione nel mese successivo
  • Compensarlo con altre imposte nel modello F24. La compensazione del credito per importi superiori ai 10.000 euro annui può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione dalla quale emerge il credito
  • Chiederlo a rimborso se il soggetto si trova in una situazione “fisiologica” di Iva a credito. Se il rimborso è di valore superiore a 30.000 euro allora devono essere presentate delle garanzie per una durata di almeno 3 anni dall’esecuzione del rimborso. 

La domanda che ti starai ponendo è: ogni quanto bisogna determinare la differenza tra Iva a credito e Iva a debito?

La risposta è che solitamente bisogna determinarla mensilmente (si versa entro il 16 del mese successivo). Per i soggetti che rispettano i seguenti limiti di volume d’affari:

  • 400.000 euro per chi esercita arti o professioni
  • 700.000 euro per gli altri soggetti Iva

Esiste un regime semplificato che consente di determinare la differenza trimestralmente. Ovviamente poiché si rimanda il pagamento dell’Iva saranno dovuti degli interessi. 

Tutte le operazioni attive compiute da un soggetto con partita Iva sono rilevanti e imponibili ai fini Iva?

La risposta è assolutamente no. Innanzitutto le operazioni che vengono effettuate da “privato” cioè al di fuori dell’attività economica che svolgi con partita Iva non sono assoggettate ad Iva e non sono nemmeno rilevanti ai fini Iva.

Esistono poi delle operazioni che sono rilevanti ai fini Iva ma che non sono assoggettate ad Iva:

  • Operazioni non imponibili: l’esempio classico sono le operazioni intracomunitarie. Queste operazioni non sono assoggettate ad Iva ma subiscono tutti gli obblighi formali (fatturazione, conservazione della fattura, dichiarazione…) previsti dalla normativa Iva
  • Operazioni esenti: l’esempio classico sono le operazioni di esportazione verso paesi extra-Ue. Anche in questo caso l’operazione non è soggetta ad Iva ma si devono rispettare gli obblighi formali.

Qual è la differenza fra esenti e non imponibili? La differenza è importantissima: 

  • Le operazioni non imponibili non creano alcun limite alla detrazione Iva sulle operazioni passive
  • Le operazioni esenti creano dei limiti alla detraibilità dell’Iva sugli acquisti

I limiti alla detraibilità che nascono quando si compiono delle operazioni attive esenti da Iva sono:

  • Indetraibilità dell’Iva sugli acquisti riferibili esclusivamente alle operazioni attive esenti
  • Indetraibilità con il metodo del pro-rata sugli acquisti “promiscui” cioè quegli acquisti che hanno poi dato origine sia ad operazioni attive esenti che a operazioni attive imponibili. 

Il pro-rata è una percentuale calcolata come rapporto fra l’ammontare delle operazioni non esenti effettuate nell’anno e la somma delle operazioni esenti e di quelle non esenti effettuate nell’anno. L’Iva detraibile è quindi solo l’Iva a credito moltiplicata per questa percentuale.

Per concludere voglio elencarti i vari regimi speciali che esistono ai fini Iva:

  • Regime forfettario
  • Regime degli esportatori abituali
  • Regime dell’Iva ventilata
  • Regimi speciali per le seguenti attività:
    1. Agricoltura
    2. Pesca
    3. Editoria
    4. Intrattenimenti
    5. Spettacoli
    6. Agenzie di vendita all’asta
    7. Agenzie di viaggio e turismo
    8. Vendita di beni mobili usati e d’antiquariato acquistati da soggetti privati🡪 l’Iva è calcolata sulla differenza fra costo d’acquisto e prezzo di vendita. 

Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza non esitare a contattarmi!

Lorenzo Stagno