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Lorenzo StagnoDottore Commercialista
Giovane e professionale, rapido nel suo lavoro, si è diplomato con lode al prestigioso master in diritto tributario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Come si applica l'Iva nel caso di lavori di manutenzione?
Uno degli argomenti più delicati nel caso di interventi edilizi è l’applicazione dell’Iva. Non è infatti semplice comprendere quale sia l’aliquota applicabile e spesso se ne devono applicare diverse. In questo articolo analizzeremo le regole da applicare in modo da sapere con certezza qual è l’Iva da indicare in fattura.
I problemi riguardano l’aliquota iva che deve essere applicata dall’impresa mentre per quanto riguarda l’iva applicata dai professionisti non ci sono particolarità: questi soggetti fatturano con Iva al 22% oppure senza iva se operano in regime forfettario.
La differenza di aliquota è strettamente connessa alla classificazione dell’intervento ai sensi del Testo Unico dell’Edilizia. La legge infatti distingue tra interventi di:
- manutenzione ordinaria
- manutenzione straordinaria
- restauro o risanamento conservativo
- ristrutturazione edilizia
A secondo del tipo di intervento si applica una regola iva differente. La regole generali circa l’imposta sul consumo sono fondamentalmente tre:
- Iva al 10% se si tratta di lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria con applicazione della regola dei beni significativi
- Iva al 10% se si tratta di lavori rientranti nel restauro/risanamento conservativo o nella ristrutturazione edilizia
- Iva al 4% se si tratta di lavori di eliminazione delle barriere architettoniche
Generalmente si applica quindi l’iva al 10% però bisogna stare attenti alla presenza di beni significativi (solo in caso di interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria):
- se si tratta di sola fornitura di beni→ iva al 22%
- se si tratta di fornitura e installazione→ iva in parte al 10% e in parte al 22%
Vediamo quindi come si applica l’iva in caso di fornitura e installazione di beni significativi:
- iva al 10% sulla manodopera
- iva al 10% sul valore del bene significativo fino a concorrenza del valore della manodopera
- iva al 22% sul restante valore del bene significativo
Facciamo un esempio: manodopera 300 euro e bene 1000 euro. La fattura riporterà:
- manodopera 300 euro + iva 10%
- fornitura bene significativo 300 euro + iva 10%
- fornitura bene significativo 700 euro + iva 22%
E’ chiaro che se la manodopera supera il valore del bene significativo allora l’intera fattura prevederà l’applicazione dell’Iva al 10%.
Diventa quindi fondamentale comprendere quali siano i beni significativi. Esiste un elenco ben preciso ma, per quello che interessa solitamente, i beni significativi più importanti sono: finestre, schermature solari e caldaie. Gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo NON sono beni significativi quindi si applicherà l’iva al 10%.
Se stai ristrutturando casa devi fare attenzione a come i fornitori ti applicano l’iva: se sbagliano possono esserci dei problemi con riferimento alla cessione del credito. Questo problema emerge soprattutto con il Superbonus 110%: se il fornitore applica l’iva 22% invece che 10% è vero che il cliente paga di più ma ottiene un beneficio fiscale ancora superiore!
Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza non esitare a contattarmi!
Lorenzo Stagno