Poste Italiane è uno degli enti più attivi sul mercato dei crediti fiscali. Da quando è stata introdotta la possibilità di vendere le detrazioni fiscali a privati ed enti, Poste ha acquistato moltissimi crediti sia dai privati sia dalle imprese che avevano concesso gli sconti in fattura.

Sappiamo tutti come si è evoluta la situazione: con il decreto antifrode (novembre 2021) Poste ha momentaneamente sospeso gli acquisti per costruire un sistema di controlli sui crediti che acquista. Questo ha portato ad un allungamento delle tempistiche di rientro. Prima del decreto antifrode, dal momento in cui si cedeva il credito a Poste al momento in cui si riceveva il pagamento passava al massimo un mese. Adesso invece possono passare anche 2 mesi e mezzo.

Sono state moltissime le difficoltà create dal sistema dei controlli di Poste: diverse pratiche sono state rifiutate (anche se corrette) e non venivano date spiegazioni circa il motivo dello scarto. A partire da maggio 2022 però Poste ha iniziato a comunicare le motivazioni alla base degli scarti e questo ha permesso di comprendere meglio come impostare le pratiche di cessione e quali documenti fornire ai controllori di Poste.

Bisogna essere onesti: da giugno 2022 Poste ha iniziato a comprare crediti fiscali con molta snellezza rispetto alle banche e, per molti, era l’unica possibilità di vendere i propri crediti. Le banche infatti non permettono più di cominciare nuove pratiche di cessione e quindi chi non è riuscito a firmare un contratto di cessione con la sua banca deve per forza rivolgersi a Poste.

Purtroppo a partire da novembre 2022 Poste ha nuovamente sospeso il servizio di acquisto crediti.

Le novità sui prezzi e sui documenti richiesti da Poste

Da agosto prima e ottobre 2022 poi, Poste ha diminuito il prezzo riconosciuto a chi vende i propri crediti:

  • Per il 110% si è passati da 100 euro ogni 110 di credito venduto a 94 euro ogni 110 di credito venduto
  • Per i bonus minori detraibili in 10 anni si è passati dall’80% del credito al 70% del credito

La differenza è importante soprattutto per i bonus minori ma, come dicevamo prima, Poste rimane l’unica possibilità di monetizzare i propri crediti.

Oltre ad aver ridotto i prezzi, Poste ha modificato anche i documenti necessari per completare la pratica di cessione. E' stato infatti modificato il modello della "dichiarazione di conformità dell'intermediario fiscale" ma, soprattutto, è stato aggiunto un modello da far firmare al tecnico asseveratore. Questo modulo NON sostituisce l'asseverazione, è un ulteriore dichiarazione che viene richiesta al tecnico che si assume la responsabilità (togliendola a Poste) di attestare che

  • i lavori siano stati effettivamente realizzati
  • l'importo della spesa sostenuta sia coerente/congruo rispetto al valore dell'immobile oggetto dell'intervento

Gli step da seguire per vendere un credito d'imposta a Poste Italiane

Il processo di vendita di un credito fiscale a Poste segue il seguente iter:

  1. apertura di un conto corrente postale (occorre recarsi in un Ufficio Postale)
  2. ottenimento delle credenziali SPID (si può fare in Posta o online)
  3. contratto di cessione (online, tramite accesso con SPID al link cessione credito poste italiane): la procedura è semplice ma è meglio farsi seguire dal Commercialista che si occupa del visto di conformità e dell'invio della comunicazione all'Agenzia Entrate perchè i dati indicati a Poste devono coincidere con quelli indicati all'Agenzia Entrate.
  4. invio all'Agenzia delle Entrate della comunicazione di cessione del credito (tramite Commercialista o Caf): deve avvenire entro 5 giorni da quando è stato stipulato il contratto di cessione. E' quindi molto consigliato coinvolgere il Commercialista PRIMA di stipulare il contratto con Poste.
  5. caricamento dei documenti sul sito di Poste (sempre accedendo con SPID al link precedente): i documenti richiesti sono:
    • asseverazione del tecnico (anche per quei casi per cui secondo la legge non sarebbe obbligatoria)
    • dichiarazione del tecnico asseveratore secondo il modello di Poste (quello di cui abbiamo discusso prima)
    • comunicazioni inviate all'Agenzia Entrate (firmate dal beneficiario della detrazione e dal Commercialista) con ricevuta di presentazione
    • dichiarazione dell'intermediario fiscale secondo il modello fornito da Poste
    • bonifici parlanti
    • documento che dimostri la capacità reddituale/patrimoniale di sostenere le spese (CUD, dichiarazione dei redditi con ricevuta di presentazione, dichiarazione di successione...) 
    • documento che dimostri il rapporto con l'immobile (per i proprietari serve la visura storica, per gli inquilini il contratto di locazione e così via)
  6. attesa della comunicazione di accettazione da parte di Poste: dopo che sono stati caricati i documenti, inizia il controllo da parte di Poste che dura circa un mese e mezzo. Se il controllo dà esito positvo allora arriverà una mail di conferma della pratica in cui si chiede al cliente di prendere appuntamento in posta.
  7. firma dei moduli antiriciclaggio presso l'ufficio postale di riferimento: l'appuntamento serve per firmare dei moduli antiriciclaggio in cui si dovranno indicare dati come il proprio patrimonio, l'ultimo reddito dichiarato, la propria situazione lavorativa, la spesa sostenuta, il credito d'imposta ceduto e eventuali finanziamenti ricevuti per le spese da cui deriva il credito fiscale.
  8. contratto definitivo di cessione: uno o due giorni dopo aver firmato i moduli antiriciclaggio, arriverà una mail con il contratto definitivo di cessione. 
  9. accredito del corrispettivo sul conto corrente bancario: dopo circa 20 giorni dall'arrivo del contratto definitivo, si riceverà il bonifico da parte di Poste Italiane

E’ importantissimo ricordare che Poste non “ragiona” come una banca: le banche controllano i documenti in via preventiva e fanno firmare un contratto di cessione mentre Poste vuole i documenti solamente dopo che sono state sostenute le spese. Si rischia quindi di vendere il primo SAL a Poste e non riuscire a vendere il secondo perché le pratiche sono completamente slegate.

Adesso che anche Poste ha chiuso è fondamentale che le novità normative portino davvero ad uno sblocco del mercato dei crediti fiscali altrimenti molti privati e imprese non riusciranno a vendere i propri crediti fiscali e si troveranno in situazioni davvero complicate.

Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza sulla cessione dei tuoi crediti fiscali a Poste Italiane non esitare a contattarmi!

Lorenzo Stagno