Buongiorno a tutti, 

il nostro "110 ad ostacoli", ormai specialità olimpica in pectore, ci vuole sempre attivi e reattivi.

 

Alcuni spunti, in parte nuovi e in parte già visti.

 

A) DURC DI CONGRUITA': dopo il dubbio lanciato con la mail del 04 febbraio, la settimana passata sono stati pubblicati due interventi molto precisi e puntuali sul Sole 24 Ore. Noi condividiamo assolutamente i commenti degli esperti del Sole: il durc di congruità NON ha valenza fiscale. I vari bonus potranno eventualmente essere revocati se verranno rilevate irregolarità contributive. Detto questo, chiediamolo lo stesso: i futuri controlli saranno sicuramente molto "vari ed eventuali".

 

B) PROROGA TERMINE CESSIONE CREDITI 2022: nel decreto milleproroghe attualmente in esame in parlamento, ci dovrebbe essere proroga almeno sino al 31 marzo, salvo ulteriori proroghe. Abbiamo scritto parlamento volutamente con la minuscola. Se ai nostri governanti importasse qualcosa di noi cittadini, la proroga dovrebbe essere sino al 30 giugno, stante la chiusura e LA TERRIBILE LENTEZZA delle banche e delle loro piattaforme.

 

C) GARANZIA SACE SU CREDITI 110 (E SOLO 110) NEL CASSETTO FISCALE DELLE IMPRESE: il meccanismo previsto dal decreto aiuti quater (era di novembre...) entra finalmente in funzione. Cosa? per chi? come? quanto? Cerchiamo di sintetizzare:

- le imprese con crediti 110 nel loro cassetto fiscale possono chiedere alla loro banca un finanziamento garantito dalla Sace.

- solo imprese con codice ateco che inizia per 41 e/o 43

- solo per crediti superbonus 110% presenti nel cassetto fiscale prima del 25 novembre 2022

- finanziamento massimo = 15% della media ricavi ultimi 3 esercizi

- garanzia massima Sace 90% del finanziamento

- durata max 8 anni

- utilizzo del finanziamento per pagare fornitori, dipendenti, contributi ecc. NON PER ESTINGUERE ALTRI DEBITI/FIDI/MUTUI O SIMILI.

ATTENZIONE: il meccanismo è valido. L'impresa che ha crediti incagliati può ottenere liquidità. la Sace e la banca presumono che i crediti nel cassetto fiscale vengano utilizzati in compensazione, quindi si genera liquidità che serve per pagare le rate del finanziamento. Giusto. Il problema nasce quando l'impresa ha nel cassetto fiscale crediti ben maggiori delle imposte e tasse che paga.

Esempio: l'impresa ha nel cassetto 500.000 euro di crediti per ogni anno, però compensa "solo" 300.000 euro all'anno. Deve comunque cedere i restanti 200.000.

Inoltre bisogna vedere cosa succederà nei prossimi anni: l'edilizia continuerà ai ritmi attuali? 

Ribadiamo l'importanza di quello che stanno facendo parecchie imprese: pagano i fornitori con i crediti fiscali. E' operazione facile e sicura.  Sia per l'impresa che per i fornitori. Si sposta da un cassetto fiscale all'altro solo una quota del credito subito utilizzabile nell'anno in corso. I fornitori incassano nel giro un paio di mesi utilizzando in compensazione il credito accettato in pagamento delle loro fatture.

 

Per questo lunedì ci sembra di non dover scrvere altro.

 

buon lavoro a tutti

paolo e lorenzo