Poste Italiane ha finalmente ripreso ad acquistare i crediti fiscali derivanti dai bonus casa. Le novità rispetto al passato sono davvero tante e probabilmente rendono Poste meno appettibile di quanto non fosse qualche mese fa. In questo articolo ti spiegheremo quali sono le novità in modo che tu possa comprendere se Poste possa essere il soggetto giusto a cui vendere le tue detrazioni.

Lunedì 7 marzo 2022 segna uno spartiacque nel mercato dei crediti fiscali. Quello che era il soggetto che ha acquistato la maggior parte dei crediti (tra l'altro senza richiedere alcuna documentazione) ha deciso di cambiare completamente rotta e adeguarsi, in parte, alla prassi delle banche.

Vediamo quindi quali sono le principali novità che riguardano la vendita del Superbonus e degli altri bonus casa a Poste Italiane

1) Poste NON acquista più i crediti fiscali di professionisti o imprese che abbiano concesso lo sconto in fattura. Acquista solamente crediti di "prima mano" cioè crediti fiscali spettanti al soggetto che ha pagato i lavori. Le imprese e i professionisti che prima si affidavano a Poste dovranno quindi trovare una banca che acquisti i loro sconti in fattura. 

2) Poste ha modificato il limite massimo di credito fiscale che gli può essere venduto: 150.000 euro. Nel limite vanno considerate tutte le cessioni di crediti fiscali fatte a Poste a partire da settembre 2020. Prima questo limite era pari a 250.000 euro, era poi stato abbassato a 100.000 e adesso è pari a 150.000 euro. 

3) Poste acquisterà solo i crediti fiscali derivanti da lavori pagati nel 2022 e negli anni seguenti. E per i lavori pagati nel 2021? Per questi sarà possibile vendere a Poste le rate successive alla prima che invece andrà utilizzata, per forza, in dichiarazione dei redditi. Facciamo un esempio per capire meglio: Enrico ha pagato 80.000 per una ristrutturazione interna nel 2021, gli spetta quindi una detrazione pari a 40.000 euro che è spalmanta in 10 anni (ogni anno una rata da 4.000 euro). Dovrà usare la prima rata da 4.000 euro nella dichiarazione dei redditi che presenterà a giugno 2022 per i redditi del 2021. Le restanti 9 rate (per un totale di 36.000 euro) potranno invece essere cedute a Poste. 

4) Poste pagherà meno i crediti fiscali: 100 euro ogni 110 euro di credito derivante da Superbonus e l'80% del credito per le detrazioni diverse dal Superbonus

5) Poste chiede dei documenti! Hai letto bene, Poste ha deciso di fare come le banche e controllare alcuni documenti (comunque meno di quelli che chiedono le banche) e questo porterà a un allungamento dei tempi di conclusione della pratica. Sul sio di Poste si legge che la durata potrà arrivare fino a 2 mesi e mezzo cui vanno aggiunti i tempi tecnici dell'Agenzia delle Entate (in media un altro mese). Ma quali sono i documenti chiesti da Poste?

    • L'asseverazione di congruità dei prezzi
    • Il modulo di comunicazione della cessione inviato all'Agenzia delle Entrate
    • Una dichiarazione del Commercialista che ha inviato la comunicazione all'Agenzia delle Entrate (su fac simile predisposto da Poste)
    • I bonifici di pagamento dell'intervento che ha originato il credito fiscale
    • Un documento che provi la proprietà (visura storica) o il godimento (contratto di locazione o comodato per esempio) dell'immobile oggetto dell'intervento
    • Documentazione che dimostri la disponibilità di reddito o patrimonio coerente con il costo dell'intervento! 

Queste modifiche portano sicuramente a chiedersi: Poste è ancora il miglior soggetto a cui vendere le mie detrazioni? La risposta, come sempre, dipende dal caso specifico ma, ancora più di prima, è consigliabile considerare anche le altre opzioni di cui abbiamo parlato in un articolo dedicato

Le condizioni di Poste sono poi cambiate ulteriormente come descritto nell'articolo dedicato

Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza per partire con il piede giusto nel mondo dei bonus fiscali non esitare a contattarmi!

Lorenzo Stagno