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Lorenzo StagnoDottore Commercialista
Giovane e professionale, rapido nel suo lavoro, si è diplomato con lode al prestigioso master in diritto tributario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Superbonus Unifamiliari: come affrontare la scadenza del 31 marzo 2023
Il Decreto Aiuti quater recentemente approvato ha modificato, per l'ennesima volta, la scadenza del Superbonus 110% sulle case unifamiliari. La scadenza era infatti prevista per il 31 dicembre 2022 ma il Governo ha ritenuto, correttamente a parere di chi scrive, che fosse necessaria un ulteriore proroga viste le lungaggini dovute alla carenza di materiali e alle difficoltà nel trovare acquirenti per i crediti fiscali. La proroga consente ai committenti di far fronte ai ritardi accumulati dalle banche nella liquidazione dei rimborsi dei SAL per i quali si è optato per la cessione del credito nel corso del 2022.
La nuova norma (art.9 del DL 176/2022) introduce una mini-proroga per chi sta realizzando interventi rientranti nell'ecobonus e/o sismabonus 110%. Questi soggetti avranno infatti 3 mesi in più. E' fondamentale sottolineare che la proroga riguarda solo chi ha raggiunto il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Questa condizione, infatti, non è stata modificata dal nuovo intervento legislativo.
Analizziamo adesso la nuova scadenza. Come tutti i bonus fiscali legati agli interventi di manutenzione, anche il Superbonus 110% funziona secondo il regime di cassa. La scadenza del 31 marzo 2023 (come quella precedente del 31 dicembre 2022) si riferisce alla conclusione dei pagamenti. Entro la fine del prossimo marzo, quindi, bisognerà aver finito di pagare tutte le spese rientranti nel 110%.
Ma per quanto riguarda i lavori?
I lavori possono concludersi anche dopo questa scadenza del 31 marzo 2023. Immagino che chi ha già raggiunto il 30% dei lavori entro il 30 settembre scorso sia ormai a buon punto per la conclusione dei lavori e che entro marzo questi saranno conclusi. E' comunque importante sapere che i lavori non devono per forza essere conclusi entro il 31 marzo 2023.
La scadenza implicita per la conclusione dei lavori è dovuta alle tempistiche della cessione del credito. Per cedere il credito relativo alle spese sostenute nel 2023 si ha tempo fino al 16 marzo 2024. Quindi i lavori devono essere conclusi entro questa scadenza massima.
Attenzione al SAL a cavallo di anno
La proroga al 31 marzo genera un problema da affrontare con cautela: il problema del SAL a cavallo di anno. Bisogna infatti considerare che:
- il Superbonus funziona per cassa
- le spese per essere asseverate devono corrispondere a lavori realizzati
- si può optare per la cessione del credito (ma lo stesso vale anche in caso di sconto in fattura) solo 3 volte per ogni intervento e le prime due tranche devono rappresentare ciascuna almeno il 30% dell'intervento complessivo
Le spese sostenute nel 2022 devono quindi rappresentare almeno un 30% del totale preventivato per poter dare origine ad un credito fiscale cedibile. Ci sono diversi casi in cui ci si può trovare:
- Non sono ancora stati asseverati SAL e quindi non si è ancora proceduto con la cessione del credito/sconto in fattura: è il caso più semplice. Bisogna accordarsi con i propri tecnici per fare sì che le spese sostenute nel 2022 corrispondano a lavorazioni realizzate nel 2022 in modo da poterle asseverare entro fine anno. Si deve quindi procedere con un SAL 1 (solo spese 2022) e si avrà tempo fino al 16 marzo 2023 per cedere i crediti relativi a questo SAL. Le spese sostenute nel 2023 entreranno a far parte del secondo (e ultimo SAL) e si avrà tempo fino al 16 marzo 2024 per cedere i crediti relativi a questa seconda parte di spese.
- E' già stato asseverato il SAL 1 e si è proceduto alla cessione del credito/sconto in fattura: è un caso da affrontare con molta cautela. Le spese sostenute nel 2022 dopo il SAL 1 devono rappresentare un ulteriore 30% del totale dei lavori per poter dare origine a crediti cedibili. E' quindi fortemente consigliato non pagare altre spese nel 2022 ma spostare la fatturazione e i pagamenti al 2023. Se i fornitori volessero degli acconti (caso tipico: il serramentista) si può procedere con dei depositi cauzionali mentre le fatture e i bonifici parlanti saranno effettuati solamente nel 2023.
- Sono già stati asseverati i primi due SAL e si è proceduto con la cessione del credito/sconto in fattura: è il caso più delicato. Rimane quindi solo l'ultima parte di spese. E' necessario decidere se pagare tutto nel 2022 o tutto nel 2023. Non è consentito pagare una parte nel 2022 e una parte nel 2023.
Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza sul mondo dei crediti fiscali non esitare a contattarmi!
Lorenzo Stagno