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Lorenzo StagnoDottore Commercialista
Giovane e professionale, rapido nel suo lavoro, si è diplomato con lode al prestigioso master in diritto tributario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Vantaggi e svantaggi del bonus barriere architettoniche
Il bonus fiscale per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche è diventato uno dei più interessanti per chi vuole ristrutturare i propri immobili. Introdotto con la legge di bilancio 2021 e prorogato con quella del 2022, è un bonus che presenta diversi aspetti che lo differenziano dalle “classiche” detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio.
In questo articolo non ci soffermeremo sul funzionamento del bonus (argomento che abbiamo già trattato in un articolo dedicato) ma sui vantaggi e svantaggi di questa detrazione.
I vantaggi del bonus
Gli aspetti che rendono così appetibile questa detrazione sono:
- percentuale di detraibilità pari al 75% della spesa sostenuta
- limiti di spesa elevati (50.000 euro per gli interventi su singole unità immobiliari)
- possibilità sia per i soggetti Irpef che per i soggetti Ires di beneficiare del bonus
- applicabilità a tutti gli immobili di qualsiasi categoria catastale (tranne le nuove costruzioni)
- possibilità di utilizzo anche per lavori su singole unità in condominio
- possibilità di optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura senza i vincoli temporali di inizio lavori previsti per tutte le altre detrazioni
- cumulabilità del limite di spesa di questo bonus con quello previsto per la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio
- ampio spettro di interventi agevolabili
Il vantaggio principale di questa detrazione è sicuramente la possibilità di poter beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito a prescindere dalla data di inizio lavori. Per tutti gli altri bonus (superbonus compreso) è invece necessario che i lavori siano iniziati prima del 17 febbraio 2023.
Gli interventi ammessi
Tutti questi vantaggi hanno portato ad interrogarsi circa gli interventi che possono rientrare nella detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Su questo punto è intervenuta recentemente l’Agenzia delle Entrate con la circolare 17/E del 26 giugno 2023 chiarendo che possono beneficiare di questa detrazione:
- la sostituzione di finiture: pavimenti, porte, finestre, terminali degli impianti
- il rifacimento o l’adeguamento degli impianti tecnologici: servizi igienici, impianti elettrici, citofoni, impianti di ascensori
- il rifacimento di scale
- l’inserimento di rampe, servoscala e piattaforme elevatrici
E’ quindi evidente come moltissimi interventi che normalmente rientrano nella detrazione per recupero del patrimonio edilizio possano rientrare in questa detrazione maggiorata.
La condizione fondamentale, però, è che gli interventi rispettino i requisiti previsti dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 14 giugno 1989 n. 236. Tale condizione deve essere attestata da un tecnico abilitato.
L’Agenzia delle Entrate, sempre nella circolare 17, pone molta attenzione a questa attestazione che compare anche nell’elenco dei documenti da controllare e conservare in vista di futuri controlli sulla dichiarazione dei redditi.
Gli svantaggi del bonus
La detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche presenta anche dei punti di debolezza che devono essere valutati attentamente dal committente degli interventi.
Gli svantaggi principali sono:
- la detrazione non si trasferisce in caso di decesso del soggetto che ha sostenuto le spese
- la detrazione non spetta per gli interventi di demolizione e ricostruzione
Queste due limitazioni sono peculiarità del bonus 75%. Tutte le altre detrazioni per interventi edili, infatti, si trasferiscono agli eredi in caso di decesso del soggetto che ha sostenuto le spese (a condizione che gli eredi mantengano la disponibilità dell’immobile) e spettano per gli interventi di demolizione e ricostruzione.
Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza sul mondo del Superbonus non esitare a contattarmi!
Lorenzo Stagno