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Lorenzo StagnoDottore Commercialista
Giovane e professionale, rapido nel suo lavoro, si è diplomato con lode al prestigioso master in diritto tributario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
Come usare le detrazioni fiscali
In un precedente articolo abbiamo analizzato le deduzioni e detrazioni più interessanti da utilizzare per ridurre il proprio carico fiscale. La maggior parte di questi importanti bonus fiscali è rappresentata dalle detrazioni spettanti a fronte di interventi edilizi.
Il grande limite delle detrazioni è che posso sfruttarle nel limite dell’Irpef che devo pagare. Se la detrazione supera questo importo ne perdo una parte. E’ il concetto di capienza fiscale! Facciamo un esempio per capire meglio: Marco nel 2022 ha un totale di Irpef da pagare di 3.000 euro e ristruttura casa sua spendendo 100.000 euro. Sappiamo che la spesa massima detraibile per interventi di ristrutturazione edilizia è pari a 96.000 euro. Nel caso di Marco quindi la detrazione verrà calcolata su 96.000 euro e non sui 100.000 euro che ha effettivamente speso. La detrazione per ristrutturazione edilizia spetta nella misura del 50% quindi nel caso di Marco è pari a 48.000 euro. Dobbiamo però considerare che la detrazione per ristrutturazione edilizia non si usa tutta in un anno bensì, per legge, si usa in 10 rate annuali di uguale importo. Marco nel 2022 ha diritto ad una detrazione di 4.800 euro ma ha solo 3.000 euro di Irpef da pagare. La conclusione è che Marco non paga Irpef ma perde 1.800 euro di sconto fiscale!
Vendere le detrazioni
Dal 2020 è però possibile, per alcune detrazioni, optare per un utilizzo diverso rispetto a quello “classico”: si possono vendere le detrazioni. In questo modo se la capienza fiscale è bassa (o anche nulla) non si rischia di perdere il beneficio fiscale connesso a queste spese agevolate. Questa opportunità è molto interessante soprattutto per chi ha solo redditi che non vengono tassati Irpef come per esempio:
- lavoratori autonomi in regime forfettario
- soggetti con redditi da locazione tassati con cedolare secca
E’ quindi fondamentale analizzare nel dettaglio questa possibilità di utilizzo alternativo delle detrazioni. Innanzitutto occorre comprendere per quali detrazioni sia possibile procedere alla cessione:
- detrazione per ristrutturazione edilizia
- ecobonus
- sismabonus
- ecosismabonus
- bonus facciate
- superbonus
Si tratta quindi delle principali detrazioni per interventi edilizi. Restano espressamente escluse da questa possibilità il bonus mobili e il bonus verde.
Prima di addentrarci nell’analisi del meccanismo di cessione delle detrazione è utile ricordare quali sono le condizioni per beneficiarne:
- pagare con bonifico parlante cioè quello in cui si indicano:
- la causale del versamento facendo riferimento all’art.16 bis del Tuir
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione
- il codice fiscale o la partita iva del fornitore
- avere un legame con l’immobile oggetto dell’intervento che rientri fra i seguenti:
- la proprietà dell’immobile (basta la nuda proprietà)
- un diritto reale sull’immobile (classico esempio è l’usufrutto)
- essere il locatario o il comodatario dell’immobile (serve però l’autorizzazione del proprietario a procedere con i lavori)
- essere familiare convivente del possessore dell’immobile
A chi cedere le detrazioni
La cessione può avvenire a favore di:
- fornitori di beni e servizi: in questo caso si parla di sconto in fattura
- qualsiasi altro soggetto (un parente, una banca, Poste Italiane…)
Questi soggetti che acquistano il credito fiscale potranno cederlo nuovamente a un altro soggetto oppure utilizzarlo compensando le imposte che devono pagare.
Dal punto di vista finanziario, per il committente dei lavori è sicuramente più vantaggioso optare per lo sconto in fattura piuttosto che andare a cedere la detrazione a una banca o a un altro soggetto. Infatti se si opta per lo sconto in fattura si dovrà pagare solo la differenza fra il corrispettivo totale e la detrazione spettante, mentre optando per la cessione a una banca si dovrà pagare l’intero corrispettivo e si andrà successivamente a incassare la detrazione dalla banca.
Facciamo un esempio per capire meglio. Marco affida la ristrutturazione di casa sua all’impresa Edilbonus srl. Il corrispettivo pattuito fra le parti è di 90.000 euro e per questi lavori spetta una detrazione del 50%. Vediamo cosa succede:
- cessione della detrazione a una banca: Marco paga 90.000 euro e poi cede la sua detrazione di 45.000 alla banca. La banca, potendo utilizzare il credito fiscale solo in 10 rate annuali di pari importo, pagherà a Marco circa l’80% (più o meno è l’offerta che si trova sul mercato) della detrazione. Marco incassa quindi 36.000 euro.
- sconto in fattura: Marco paga solo 45.000 all’impresa (90.000-50%*90.000). Probabilmente l’impresa andrà a cedere questo credito fiscale ad una banca e quindi addebiterà a Marco degli oneri finanziari (come nel caso precedente la banca paga l’80% del credito fiscale). Quindi per Marco l’esborso è pari a 45.000 euro + eventuali oneri finanziari non detraibili che stimiamo in 9.000 euro (20% del credito fiscale).
Il risultato finale dal punto di vista economico è lo stesso: invece di spendere 90.000 euro, Marco ne ha spesi 54.000. Quello che cambia è l’aspetto finanziario: in un caso Marco “tira fuori” 90.000 euro mentre nell’altro ne “tira fuori” solo 54.000. Questo effetto è sempre più grande al crescere della percentuale di detrazione che spetta per i lavori effettuati. Nel Superbonus 110%, lo sconto in fattura permette addirittura di non pagare nulla (serve però che non si superino i limiti di spesa, ma ne parleremo nel dettaglio in un altro articolo).
Come puoi vedere, non recuperi il 100% della tua detrazione se la vai a vendere, però monetizzi subito uno sconto fiscale che altrimenti utilizzeresti in 5 anni (oltre ovviamente a superare il limite della tua capienza fiscale). Nella maggior parte dei casi è un’operazione conveniente.
In entrambi i casi occorre che la cessione della detrazione fiscale venga comunicata all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione deve essere effettuata da un intermediario abilitato, solitamente si tratta di un dottore commercialista.
Documentazione per la cessione di detrazioni
In seguito alle modifiche apportate a questa normativa a fine 2021 per evitare le frodi fiscali, è obbligatorio avere due diverse attestazioni per poter cedere la detrazione:
- asseverazione del rispetto dei limiti di spesa sottoscritta da un tecnico abilitato (Ingegnere, Architetto, Geometra). Ci sono due livelli di limiti di spesa di cui occorre attestare il rispetto:
- limiti di spesa generali: quelli previsti dalla normativa fiscale per ogni tipo di detrazione
- limiti di spesa particolari: quelli previsti dai prezziari regionali per la singola lavorazione
- visto di conformità apposto da un Dottore Commercialista che serve per attestare che esiste tutta la documentazione necessaria per beneficiare della detrazione e per cedere la stessa.
Queste due attestazioni sono superflue solamente nel caso in cui si ceda una detrazione d'importo inferiore a 10.000 euro e che derivi da interventi rientranti fra quelli di edilizia libera.
La documentazione che serve per poter cedere la detrazione e che deve essere controllata dal Commercialista che appone il visto di conformità è la seguente:
- documentazione che attesti un rapporto con l’immobile oggetto dell’intervento tale da rendere possibile l’utilizzo della detrazione.
- fatture e relativi bonifici parlanti
- le autorizzazioni e le comunicazioni alle autorità competenti a seconda del tipo di intervento
- attestazione del rispetto dei limiti di spesa
Cedere le detrazioni quindi implica un costo dovuto alle attestazioni dei tecnici e dei fiscalisti coinvolti, ma è comunque un’opzione vantaggiosa per tutti i soggetti con bassa capienza fiscale. Questi costi, tra l’altro, sono anch’essi detraibili. Quindi si potrà cedere il credito fiscale spettante per le spese sostenute per il visto di conformità e per l’asseverazione di congruità dei prezzi.
Nel prossimo articolo vedremo come valutare la convenienza della cessione delle detrazioni fiscali e confronteremo i prezzi offerti dai diversi operatori di questo mercato.
Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza su quale modello di dichiarazione presentare non esitare a contattarmi!
Lorenzo Stagno