Negli articoli precedenti abbiamo affrontato l’analisi dei bonus fiscali e della loro cedibilità. Proprio la cedibilità è fondamentale per comprendere appieno le potenzialità del Superbonus 110%.

Ma che cos’è il Superbonus? Sembra una domanda banale ma è fondamentale conoscere la risposta per capire al meglio questo articolo. Il Superbonus è una detrazione cioè un bonus che serve a ridurre l’importo di tasse che paghiamo. Da decenni esistono delle detrazioni riconosciute in percentuale alle spese sostenute per lavori di ristrutturazione ma questa è la più importante di tutti: a fronte di una spesa di 100 hai diritto a un bonus fiscale di 110. E non è finita qui! Infatti puoi scegliere di vendere questo credito fiscale invece che usarlo per ridurre le tue tasse, puoi rientrare in tempi brevi delle spese che hai sostenuto!

Con la legge di bilancio per il 2023, la percentuale di detrazione è stata ridotta dal 110% al 90% ma tutti gli altri aspetti del Superbonus sono rimasti identici. Per approfondire il Superbonus 90% per il 2023, puoi visitare l'articolo dedicato.

Prima di entrare nel dettaglio dell’argomento voglio ricordarti che se vuoi fare dei lavori di ristrutturazione e beneficiare del Superbonus è fondamentale coinvolgere fin da subito anche un esperto degli aspetti fiscali oltre che dei tecnici preparati in modo che possano confrontarsi e stilare un piano d’azione specifico per il tuo caso. Questo serve per fare in modo che nessun aspetto venga trascurato e non ci siano rischi di perdere il Superbonus. Noi abbiamo seguito e stiamo seguendo con grande soddisfazione dei clienti moltissimi interventi di Superbonus. Se avessi bisogno di una consulenza mirata al tuo caso, non esitare a contattarci

In questo articolo affronteremo tutti gli aspetti legati al Superbonus per interventi effettuati su case indipendenti. Nel prossimo articolo faremo la stessa analisi legata però agli interventi su condomini

Nello specifico, in questo articolo, ci occuperemo di:

  1. cosa si intende per case indipendenti
  2. quali lavori rientrano nel Superbonus e che effetti devono avere
  3. quali sono i limiti di spesa
  4. quali sono i limiti temporali di questa agevolazione
  5. come funziona la cessione del Superbonus
  6. come funziona la cessione a Sal 
  7. quali sono i documenti e le attestazioni che servono per cedere il Superbonus e per utilizzarlo in dichiarazione dei redditi 

Cosa s'intende per case indipendenti?

La normativa del Superbonus distingue chiaramente fra case indipendenti e condomini. E’ fondamentale conoscere la differenza fra queste due tipologie di immobili per poter comprendere se si possa beneficiare o meno del Superbonus. Infatti le tipologie di lavori, i limiti di spesa e i limiti temporali sono diversi a seconda che si tratti di casa indipendente o di condominio

In prima battuta può sembrare facile la distinzione fra case indipendenti e condominio ma in realtà ci sono casi particolari per cui comprendere quale sia il corretto inquadramento non è immediato. Per esempio: una palazzina composta da due appartamenti appartenenti allo stesso soggetto è una casa indipendente o è un condominio? E ancora: una casa con accesso indipendente ma che è situata all’interno di una palazzina con altre unità di proprietari diversi è indipendente o no?

Cerchiamo quindi di chiarire cosa si intenda per casa indipendente. Nella nozione di casa indipendente rientrano due casi:

  • la villa/villetta cioè una costruzione costituita da una sola unità abitativa (ma magari con una o due pertinenze)
  • l’unità funzionalmente indipendente cioè un’unità abitativa inserita all’interno di un condominio ma che abbia:
    1. accesso indipendente (anche se da giardino, strada o parco comune)
    2. almeno 3 impianti indipendenti fra acqua, gas, riscaldamento, elettricità. 

La palazzina formata da più unità abitative e di proprietà di un unico soggetto NON è considerata come casa indipendente bensì è assimilata ad un condominio (ma le unità abitative che la compongono possono essere al massimo 4 altrimenti non può accedere al superbonus). 

Quali lavori rientrano nel Superbonus e quali effetti devono avere?

La prima cosa da ricordare è che si può beneficiare del Superbonus su al massimo 2 case indipendenti (questo limite non si applica invece ai lavori condominiali).

Le “famiglie” di lavori che possono rientrare nel Superbonus sono fondamentalmente due:

  • risparmio energetico
  • riduzione del rischio sismico

Iniziamo analizzando gli interventi del cosiddetto ecobonus. Per fare sì che questi interventi diano diritto ad usufruire del Superbonus devono far raggiungere un miglioramento di 2 classi energetiche (o in alternativa devono permettere di raggiungere la classe massima) all’immobile oggetto dell’intervento. 


Nell’ambito dell’ecobonus 110 bisogna poi distinguere fra:

  1. lavori trainanti
  2. lavori trainati

Per poter accedere al superbonus “eco”, infatti, bisogna effettuare almeno uno degli interventi trainanti (oltre a raggiungere il miglioramento di classe energetica di cui sopra). 

Ma quali sono gli interventi trainanti?

Gli interventi trainanti sono due:

  • cappotto termico su almeno il 25% della superficie disperdente dell’immobile
  • sostituzione dell’impianto di riscaldamento 

E’ importantissimo considerare che se nell’immobile non era già presente un impianto di riscaldamento NON si può beneficiare del superbonus in versione “eco”. 

Oltre a questi due interventi ce ne sono altri che possono beneficiare del Superbonus ma solo se svolti insieme al cappotto o alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento: sono i lavori trainati. Fra i lavori trainati ricordiamo:

  • installazione di impianti fotovoltaici con relativo accumulatore
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici
  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche
  • installazione di infissi
  • installazione di schermature solari

Dopo aver analizzato quali interventi rientrino nel Superbonus per risparmio energetico è necessario comprendere quali interventi rientrino invece nel Superbonus per riduzione del rischio sismico cioè il cosiddetto SISMABONUS 110. Gli interventi “sismici” hanno diritto alla detrazione del 110% se sono effettuati su immobili situati in zona sismica 1, 2 o 3 come stabilito da un’ordinanza del Presidente del Consiglio risalente al 2003. 

Non è necessario che gli interventi comportino una riduzione di classe di rischio sismico dell’immobile! Questa è una grande differenza con i requisiti previsti invece per gli interventi di risparmio energetico. 

Anche nel Superbonus sismico esistono degli interventi trainati che sono:

  • installazione di impianti fotovoltaici con relativo accumulatore
  • realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici
  • eliminazione delle barriere architettoniche

Quali sono i limiti di spesa?

I limiti di spesa sono di due tipi e devono essere rispettati entrambi:

  1. i limiti specifici previsti dalla normativa sul Superbonus che trovi tra poco in questo articolo 
  2. i limiti dei prezziari (esistono diversi prezziari che si applicano a seconda del tipo di intervento).

I limiti di spesa previsti direttamente dalla normativa fiscale sul Superbonus, nel caso di case indipendenti, sono da distinguersi fra interventi di ecobonus e interventi di sismabonus

Per quanto riguarda gli interventi di ecobonus i limiti sono:

  • interventi trainanti:
    1. cappotto su almeno il 25% della superficie disperdente: 50.000 euro di spesa (quindi 55.000 euro di detrazione)
    2. sostituzione impianto riscaldamento: 30.000 euro di spesa (quindi 33.000 euro di detrazione).
  • interventi trainati:
    1. eliminazione barriere architettoniche: limite di spesa pari a 96.000 euro
    2. installazione impianti fotovoltaici: limite di spesa complessivo pari a 48.000 euro e limite specifico di 2.400 euro per ogni kW di potenza
    3. installazione sistemi di accumulo: limite di spesa complessivo pari a 48.000 euro e limite specifico di 1.000 euro per ogni kW di potenza
    4. installazione colonnine di ricarica per veicoli elettrici: limite di spesa pari a 2.000 euro
    5. installazione infissi: il limite di spesa è pari a 54.545,45 euro
    6. installazione schermature solari: il limite di spesa è pari a 54.545,45 euro

Per quanto riguarda invece gli interventi di sismabonus i limiti sono:

  • interventi trainanti: limite di spesa pari a 96.000 euro
  • interventi trainati:
    1. eliminazione barriere architettoniche: rientrano nel limite di spesa dell’intervento trainante. 
    2. installazione impianti fotovoltaici: limite di spesa complessivo pari a 48.000 euro e limite specifico di 2.400 euro per ogni kW di potenza
    3. installazione sistemi di accumulo: limite di spesa complessivo pari a 48.000 euro e limite specifico di 1.000 euro per ogni kW di potenza

Quali sono i limiti temporali di questa agevolazione?

Dobbiamo distinguere fra:

Come funziona la cessione del Superbonus?

Il Superbonus altro non è che una detrazione e quindi il suo utilizzo “naturale” sarebbe l’utilizzo in più anni in dichiarazione dei redditi. Facciamo un esempio: Marco esegue un intervento di risparmio energetico che gli dà diritto di usufruire del Superbonus. A fronte di una spesa di 100.000 euro gli spetta quindi una detrazione di 110.000 euro (il 110% di quanto ha speso). Questa detrazione deve essere utilizzata in 5 anni, quindi ogni anno Marco risparmia 22.000 di tasse. Se Marco però ogni anno dovesse pagare solo 10.000 euro di tasse i restanti 12.000 euro sarebbero persi. 

Questa è la situazione in cui molti ricadono perchè sono incapienti cioè ogni anno pagano poca Irpef e non riuscirebbero a recuperare tutta la detrazione cui hanno diritto per gli interventi di Superbonus. 

La soluzione è vendere la detrazione. In questo modo si monetizza subito il proprio credito fiscale e non si rischia di perderlo per incapienza. Ho dedicato un articolo proprio a questo tema e un altro alla scelta del soggetto cui cedere i crediti fiscali, ma voglio comunque ribadire alcuni concetti fondamentali. 

E’ importante sapere che si può scegliere di cedere a

  • fornitori di beni e servizi coinvolti nell’intervento per il quale spetta la detrazione (questo è il cosiddetto sconto in fattura)
  • banche e compagnie assicurative
  • Poste Italiane
  • parenti con elevata capienza fiscale
  • società di proprietà del soggetto che ha diritto alla detrazione

La situazione assolutamente migliore è trovare un’impresa che faccia lo sconto in fattura. In questo modo, se si sta al di sotto dei limiti di spesa, non si spenderà nulla. Purtroppo non è così facile trovare un’impresa che faccia lo sconto in fattura. Soprattutto le imprese piccole hanno difficoltà a concedere lo sconto in fattura perchè per loro significa allungare i tempi di incasso e, soprattutto se l’importo dei lavori è elevato, questo può creare dei problemi finanziari all’impresa.

Nel caso in cui non si trovi un’impresa che faccia lo sconto in fattura solitamente la scelta del soggetto a cui cedere il credito fiscale ricade sulla propria banca o sulle Poste. Solitamente a fronte di una detrazione di 110.000 (quella dell’esempio di prima), le banche riconoscono 102.000 euro. Quindi Marco ha speso 100.000 euro e ne recupera 102.000. 

Questo è un esempio molto semplicistico e non va sempre così bene. È quasi impossibile fare i lavori senza pagare nulla. I motivi sono:

  • prima si paga e poi si cede il credito: quindi c’è un esborso finanziario e solo dopo si recuperano i soldi. Se non si hanno i soldi è possibile richiedere un finanziamento alla propria banca (che può anche non essere vincolato alla successiva cessione del credito fiscale alla stessa banca) che ovviamente ha un costo in termini di interessi.
  • i limiti di spesa sono bassi e quindi è facile superarli.

E’ fondamentale essere consapevoli che i lavori non sono gratis però il saldo del lavoro è davvero basso se paragonato a come sarebbe senza poter beneficiare dei bonus.

La cessione a SAL

Come dicevo prima, prima si pagano i lavori e poi si va a vendere la detrazione alla banca/poste. Si devono quindi anticipare i soldi anche prendendoli a prestito da una banca. 

Per limitare i costi di un finanziamento per cifre elevate o anche solo per evitare di impegnare troppi soldi per gli interventi di ristrutturazione ammessi al Superbonus è possibile optare per la cessione a stato avanzamento lavori

La normativa prevede infatti che si possa spezzare la cessione in al massimo 3 momenti:

  • il primo SAL deve corrispondere a lavori effettuati e pagati pari ad almeno il 30% dell’intervento complessivo
  • il secondo SAl deve corrispondere a lavori effettuati e pagati pari ad almeno un altro 30% dell’intervento complessivo
  • l’ultima cessione deve corrispondere al saldo dei lavori

E’ fondamentale comprendere che il 30% va calcolato sulla spesa complessiva anche se supera i limiti di spesa. 

Riprendiamo l’esempio di prima. Marco sa che deve spendere 100.000 euro e che non supera i limiti di spesa. Purtroppo non ha 100.000 euro da parte ma ne ha 35.000. Può quindi far effettuare dall’impresa lavori per 35.000 euro, pagarli e poi andare a vendere questo primo credito fiscale. Nel frattempo l’impresa continua i lavori e quando Marco ottiene i soldi della prima cessione dalla banca può pagare il secondo SAL e così via. In questo modo Marco risparmia gli interessi sul finanziamento che dovrebbe chiedere alla banca se optasse per pagare direttamente tutti i 100.000 euro di lavori. 

Per procedere alla cessione a SAL è fondamentale tenere sotto controllo le tempistiche della banca nei pagamenti dei crediti fiscali, è importante avere a che fare con un intermediario veloce nei pagamenti per fare in modo che questo meccanismo funzioni al meglio.

Quali documenti e attestazioni servono per cedere il Superbonus e per utilizzarlo in dichiarazione dei redditi?

Per poter beneficiare del Superbonus bisogna predisporre diversi documenti allo scopo di dimostrare che si ha davvero diritto a questo bonus fiscale così elevato. Questi documenti devono essere predisposti sia nel caso in cui si decida di vendere il proprio credito fiscale che nel caso in cui si decida di utilizzarlo in dichiarazione dei redditi. 

Quando si va a vendere il credito ad una banca, nella maggior parte dei casi, questi documenti devono essere caricati su una piattaforma online preparata da una società di consulenza/revisione incaricata dalla banca stessa. Le banche più grandi hanno tutte una loro piattaforma. 

Ma quali sono questi documenti?

Possiamo dividere questi documenti in:

  • documenti che riguardano il beneficiario della detrazione
  • documenti che riguardano i lavori effettuati
  • documenti che riguardano il credito fiscale

I documenti che riguardano il beneficiario servono per dimostrare che quel soggetto ha diritto ad accedere al Superbonus per gli interventi effettuati su quello specifico immobile. Il beneficiario, nel nostro esempio Marco, deve dimostrare di essere proprietario dell’immobile (basta una visura catastale) o di essere inquilino e così via. Marco deve poi dimostrare di avere dei redditi imponibili in Italia (basta essere proprietari di un immobile). 

I documenti che riguardano i lavori effettuati servono per dimostrare che i lavori siano stati effettuati. Fra questi ricordiamo la CILA/SCIA, l’asseverazione di congruità dei prezzi da parte di un tecnico abilitato dotato di apposita polizza e l’attestazione da parte dell’impresa. 

I documenti che riguardano il credito fiscale servono per dimostrare che esiste davvero la detrazione. Questi documenti sono le fatture e i relativi bonifici parlanti (cioè quelli specifici per detrazioni). Un ulteriore documento indispensabile è il visto di conformità, cioè un’attestazione che deve essere rilasciata da un Dottore Commercialista dotato di apposita polizza. Questa attestazione serve per avere una conferma che tutti i documenti che riguardano il beneficiario, che riguardano i lavori effettuati e che riguardano il credito fiscale esistano davvero. Ovviamente, noi siamo abilitati a rilasciare il visto di conformità e abbiamo la polizza specifica.

Una volta raccolti tutti questi documenti si può finalmente utilizzare il proprio credito fiscale!

Se vuoi approfondire il tema del Superbonus 110%, visita anche l'articolo Guida completa al Superbonus sui condomini.

Se vuoi approfondire il tema o hai bisogno di una consulenza per partire con il piede giusto nel mondo dei bonus fiscali non esitare a contattarmi!

Lorenzo Stagno